10/06/2022
Si è conclusa la campagna oceanografica condotta nello Ionio settentrionale - al largo delle isole di Cefalonia, Zante e Lefcada, la quale è caratterizzata da un elevato rischio sismico e tsunamigenico - dall'Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr in collaborazione con la National and Kapodistrian University of Athene (NKUA). Questo progetto vede la collaborazione di vari enti di ricerca nazionali e internazionali: oltre al Cnr-Ismar, l'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’Istituto de ciencias del mar di Barcelona e l’Istituto di geodinamica del National Observatory of Athens (EAA-NOA).
Durante questa campagna oceanografica, svolta a bordo della nave da ricerca "G. Dallaporta" del Cnr dal 17 al 28 maggio, sono stati acquisiti dati di sismica multicanale ad alta risoluzione, con una sorgente di tipo water gun, e dati di magnetometria con SeaSpy ad alta risoluzione. L’attività è parte del progetto internazionale “IONIANS 2022”, supportato dal Cnr, il cui responsabile scientifico è Maria Filomena Loreto del Cnr-Ismar di Bologna. Lo staff tecnico/scientifico che ha partecipato alla campagna e ha svolto le attività di acquisizione è composto, per il Cnr-Ismar di Bologna, da Valentina Ferrante, Camilla Palmiotto, Stefania Romano e Maria Filomena Loreto; per Ingv da Filippo Muccini e per Cnr-Igag Lorenzo Petracchini. A bordo era presente anche la professoressa Paraskevi Nomikou (NKUA) come referente della partnership greca e collaboratrice al progetto.
L'area di studio è caratterizzata da un'intensa ed elevata sismicità: tra i tanti terremoti che hanno colpito le isole ricordiamo il terremoto di Cefalonia del 1953 che provocò enormi danni lasciando 230.000 senza tetto e più di 1000 morti, e il più recente terremoto che nel 2018 (Mw 6,8) ha colpito l’isola di Zante provocando anche uno tsunami. L'area è caratterizzata dalla presenza di una faglia trascorrente (faglia trasforme) lunga più di 70 km che borda il ridge Mediterraneo nella parte settentrionale, e da una serie di sistemi di faglie inverse / transpressive che devormano i sedimenti nella parte interna del prisma (Ridge Mediterraneo). Questi sistemi di faglie innescano numerosissimi eventi sismici, sia con carattere trascorente sia traspressivi o / e compressivi, rendendo l'area tettonicamente molto complessa.
Nonostante quest’area sia caratterizzata da un elevato rischio sismico, che coinvolge non solo l’area della Grecia nordoccidentale, ma anche l’Italia meridionale (Puglia e Calabria), risulta essere ancora poco studiata: i dati di sismica multicanale e magnetometria acquisiti in questa campagna sono, infatti, in assoluto i primi dati disponibili alla comunità scientifica, e grazie ad essi sarà possibile ricostruire le geometrie dei sistemi di faglia responsabili dei terremoti che hanno colpito l’area. Questi dati saranno, inoltre, particolarmente importanti perché potranno essere integrati con i dati di sismicità dell’area già disponibili, migliorando così le conoscenze sul rischio sismico marino dell’intero settore del Mar Ionio settentrione / Adriatico Meridionale, che vede un crescente interesse socio-economico. L'attività, infine, rafforzerà la collaborazione scientifica nel settore del rischio sismico marino tra l’Italia, la Grecia e la Spagna.
Per informazioni:
Maria Filomena Loreto
Cnr-Ismar
via P. Gobetti 101 - Bologna
filomena.loreto@bo.ismar.cnr.it
0516398878
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