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Potenzialità dei composti cannabinoidergici nella terapia farmacologica

Gli effetti terapeutici indotti dai composti cannabinoidergici sono noti da millenni, tuttavia, l'uso ricreazionale della marijuana ha indirettamente limitato l'impiego di questi farmaci in ambito clinico. Nei nostri laboratori abbiamo sintetizzato e caratterizzato numerosi composti cannabinoidergici allo scopo di valutare i benefici terapeutici che possono derivare da questa classe di sostanze. I risultati della nostra ricerca confermano che i composti cannabinoidergici possono avere delle importanti applicazioni terapeutiche nel controllo del dolore, del glaucoma e dell'infiammazione, così come nella regolazione dell'assunzione del cibo e del transito intestinale. Inoltre, le nostre ricerche dimostrano che il potenziale d'abuso dei composti cannabinoidergici può essere significativamente ridotto attraverso un'attenta valutazione dei profili farmaco-cinetici e farmaco-dinamici.

Ad esempio, i composti cannabinoidergici che possiedono una ridotta capacità di oltrepassare la barriera emato-encefalica, hanno dimostrato di possedere un'elevata efficacia terapeutica nel controllo del dolore acuto e cronico, senza peraltro indurre effetti centrali o gratificazione. Inoltre l'utilizzo di sistemi innovativi di drug delivery può migliorare l'efficacia/tollerabilità dei composti cannabinoidergici ad azione 'anti-glaucoma' che non producono delle evidenti alterazioni comportamentali negli animali da laboratorio.

Sussiste, infine, la possibilità di modulare gli effetti indotti dai composti cannabinoidergici in base al loro profilo farmaco-dinamico. Il sistema cannabinoidergico è infatti caratterizzato da due tipologie recettoriali (recettori CB1 e CB2), tuttavia i risultati delle ricerche sono concordi nell'attribuire gli effetti gratificanti indotti dalla marijuana principalmente alla stimolazione dei recettori CB1. A questo proposito, i nostri studi hanno evidenziato che alcuni agonisti selettivi per i recettori CB2 inducono un significativo effetto anti-infiammatorio e analgesico che potrebbe essere utilizzato per il trattamento sintomatico della patologie infiammatorie croniche, senza alcun rischio di abuso del farmaco. Inoltre, le analisi pre-cliniche sui composti selettivi per i recettori CB1 dotati di una differente attività intrinseca (agonisti, antagonisti, agonisti parziali) hanno evidenziato che all'interno della classe dei farmaci cannabinoidergici esistono ampie possibilità per raggiungimento di un ottimale profilo di efficacia e tollerabilità.

In conclusione, i risultati dei nostri studi confermano le potenzialità terapeutiche dei composti cannabinoidergici, inoltre evidenziano che il profilo di efficacia e tollerabilità di questa classe di farmaci può essere modificato attraverso l'utilizzo di numerose strategie farmacologiche che possono favorirne l'impiego clinico.