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Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) per la riduzione delle emissioni di CO2 nella Valle Caudina.

I cambiamenti climatici legati alle emissioni di CO2 dovute alla combustione di combustibili fossili sono aumentate sempre di più negli ultimi 50 anni. Secondo il Protocollo di Doha (estensione del protocollo di Kyoto), l'Unione Europea ha deciso di fissare al 20% (o anche più) entro il 2020 la riduzione dei livelli di emissione di CO2 rispetto a quello del 1990.
Il Patto dei Sindaci è un movimento europeo in cui gli enti locali e regionali, si impegnano volontariamente ad aumentare l'efficienza energetica e l'uso delle energie rinnovabili. In questo scenario l'Istituto di Ricerche sulla Combustione è stato chiamato ad effettuare l'analisi complessiva delle emissioni di gas serra provenienti da attività urbane, industriali ed agricole con riferimento all'anno 2011 di una aggregazione di 13 piccoli centri situati in Valle Caudina (circa 50.000 cittadini) e a proporre, sulla base dei dati dell' inventario di base delle emissioni (BEI), strategie per ridurre le emissioni del 20-30%. Il lavoro è stato svolto nell'ambito di Piani di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES).
Il BEI è stato fatto mediante approccio sia top-down che bottom-up e ha portato ad una stima di emissione di CO2 per l'anno di riferimento pari a 257,762 ton / anno, tenendo conto anche di altri gas serra, come il metano, gli ossidi di azoto ecc, che sono stati calcolati come equivalenti di CO2.
Il trasporto rappresenta la principale fonte di emissione di CO2 seguito dai consumi elettrici e termici e, in misura minore, dalle attività legate all'allevamento. Escludendo i trasporti, i consumi energetici sono per lo più legati al settore residenziale. Le strategie proposte per ridurre le emissioni di gas serra prevedono il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati , la promozione del car sharing, la sostituzione di auto vecchie e inquinanti, l'incentivazione all'uso delle biciclette, e azioni volte a valorizzare i rifiuti agricoli e boschivi, che rappresentano un grande patrimonio della valle, per il riscaldamento degli edifici scolastici sostituendo cosi i combustibili fossili con quelli rinnovabili. Altre proposte prevedono la valorizzazione di rifiuti o effluenti animali e della floricoltura mediante digestione anaerobica per produrre biogas.