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La sinergia tra RNA codificanti e non codificanti regola il differenziamento motoneuronale

Gli RNA non codificanti si sono affermati negli anni come regolatori fondamentali dei programmi di sviluppo e funzionamento dei tessuti, in particolare nel sistema nervoso centrale.
Il loro cruciale ruolo biologico, insieme al fatto che le loro specifiche attività sono ancora limitatamente caratterizzate, giustifica il notevole interesse che essi attraggono in ricerca biomedica.

Questo studio, che nasce da una collaborazione tra Sapienza Università di Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche ed Istituto Italiano di Tecnologia, ha condotto alla caratterizzazione dell'attività del gene bifunzionale non codificante MN2, che dirige la produzione di molteplici RNA non codificanti strutturalmente diversi, sia lunghi (lncRNA) che corti (microRNA). Tecniche avanzate di biologia molecolare e cellulare hanno permesso ai ricercatori di chiarire il meccanismo attraverso cui il dialogo tra lncRNA e microRNA controlla l'espressione di geni codificanti per fattori proteici importanti nel differenziamento dei motoneuroni.

Il lavoro aggiunge un ulteriore tassello al crescente mosaico di funzioni attribuite al genoma non codificante. In particolare, viene evidenziato per la prima volta come un meccanismo basato sul sequestro di microRNA da parte di un lncRNA, che agisce come "spugna molecolare", contribuisce a generare i motoneuroni, mediatori dei segnali nervosi responsabili della contrazione muscolare e bersaglio di gravi patologie degenerative e lesioni invalidanti.
La comprensione dei processi di formazione dei motoneuroni è un prerequisito fondamentale per lo sviluppo di approcci terapeutici in medicina neuro-rigenerativa.

La ricerca, coordinata dal Dott. Pietro Laneve (IBPM) e dalla Prof. Irene Bozzoni (Sapienza, associato ad IBPM) è stata pubblicata dalla prestigiosa rivista internazionale The EMBO Journal (https://doi.org/10.15252/embj.2021108918).


Carvelli et al., EMBO J. 2022 Jun 13:e108918