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Energia, ambiente naturale e ambiente costruito: il patrimonio architettonico tra passato e sfide energetiche del presente e futuro

Il piano d'azione comunitario per l'efficienza energetica e la direttiva 2010/31/UE sulle prestazioni energetiche degli edifici identifica l'efficienza energetica nel settore delle costruzioni come priorità. Per conseguire i suoi ambiziosi obiettivi, la nuova prospettiva introdotta dalla direttiva richiede di agire non più solo imponendo limiti di consumo energetico alle nuove costruzioni, ma di confrontarsi con una forte accelerazione del processo di miglioramento energetico anche del patrimonio edilizio esistente, compreso quello di carattere storico. Considerate le caratteristiche delle città europee, l'efficienza energetica degli edifici storici è la sfida futura delle nuove politiche urbane con l'integrazione delle fonti di energia rinnovabili nelle reti energetiche urbane e l'uso di tecnologie che permettano di utilizzarle anche nel delicato settore dei beni culturali. L'obiettivo è quello di promuovere un mutamento di prospettiva finalizzato a limitare il ricorso ad azioni singole slegate nel tempo per promuovere un'idea di risparmio delle risorse inteso come processo, orientando l'intervento verso una comprensione globale del sistema che sappia confrontarsi con una molteplicità di variabili legate all'uso dell'edificio, alla sua durata nel tempo, alla sicurezza, alla fruibilità e preservazione dei suoi valori culturali, al suo inserimento nell'ambiente. In questa ottica diventa essenziale ottimizzare anche l'interattività con la domanda di energia in tempo reale, con il clima, le persone, il patrimonio culturale e le reti urbane per realizzare costruzioni di elevata qualità energeticamente efficienti adattate alle caratteristiche locali, sviluppando e validando materiali e tecnologie in grado di fornire una rapporto ottimale tra ogni costruzione e il contesto ambientale, climatico e storico in cui è inserita, sviluppando e validando la connessione tra flussi energetici tra costruito storico e infrastrutture urbane per garantire la massima efficienza energetica, promuovendo un utilizzo di tecnologie, prodotti e servizi focalizzati sugli utenti al fine di fornire un ambiente costruito di alta qualità ed energeticamente efficiente.
In questo quadro si inserisce la situazione italiana con il suo enorme patrimonio architettonico storico costituito da edifici, intere aree urbane e aree archeologiche di straordinaria importanza. Le aree urbane nella loro grande varietà sono il prodotto di processi in fieri. Come tali, esse riflettono necessariamente sia le intenzioni e le esigenze proprie dei diversi periodi storici, sia le situazioni esistenti, ambientali, economiche e socio-culturali. Se da una parte il costruito risultante riflette la diversità dello spirito creativo umano, esso racchiude in sé anche una forma di continuità che dà identità a ogni area.
Questo patrimonio architettonico merita un'attenzione molto particolare all'interno di un approccio progettuale sostenibile, in termini di efficienza energetica e preservazione di identità. Di qui la motivazione essenziale del ruolo della ricerca, garantire metodi e tecniche di profonda conoscenza del patrimonio costruito, strumenti di simulazione, riduzione al minimo delle alterazioni e loro reversibilità (in particolare per quanto riguarda le modifiche impiantistiche), particolare attenzione all'introduzione di nuovi materiali. Il processo di valutazione e conoscenza storica, la valutazione delle caratteristiche fisico-ambientali e delle modificazioni indotte dai mutamenti climatici sui processi di degrado e la conservazione, il consolidamento e recupero così come l'elaborazione di metodologie legate ad un utilizzo più consapevole dell'energia e dei materiali, sono raccordati nelle attività dell'IBAM in un approccio sostenibile connesso alla natura fragile di questi beni.
Questo tipo di sfida richiede sicuramente forti sinergie tra ambiti disciplinari apparentemente molto diversi ma intimamente connessi tra loro.In questo contesto l'IBAM è impegnato su questi temi grazie alle attività derivanti sia da progetti di ricerca che incarichi di altre strutture pubbliche.