Comunicato stampa

IL MISTERO DELL'ORIGINE DELLA VITA PASSA PER UNA SOLFATARA?

19/09/2002

Dal 22 al 25 settembre oltre 450 scienziati si riuniscono a Napoli, su iniziativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per parlare di estremofili, microrganismi che vivono in condizioni estreme e che secondo molti sarebbero all'origine della vita

E' difficile immaginare che ci fossero forme primitive di vita nell'acido solforico di una ribollente solfatara. Eppure quando vent'anni fa i ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Arco Felice (Napoli) scoprirono proprio nella solfatara di Piasciarelli, a Pozzuoli, microrganismi in grado di vivere in condizioni estreme - temperature glaciali, caldi tropicali, alte concentrazioni saline, assenza di ossigeno - molti scienziati misero in discussione le tradizionali teorie sull'origine della vita.

Questi microrganismi, infatti, crescono e si sviluppano nelle stesse condizioni ambientali presenti sulla crosta della Terra più o meno 3,8 miliardi di anni fa, quando ebbe appunto inizio la vita. Da qui la definizione di estremofili, eccezionali cellule con una composizione biochimica simile a quella degli altri viventi, e il grande interesse che continuano a sollevare nella comunità scientifica.

"Riuscire a spiegare l'origine della vita - spiega Mosè Rossi, Direttore dell'Istituto di Biochimica delle Proteine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli - è il sogno di ogni scienziato e gli estremofili che popolano in abbondanza il nostro pianeta vengono effettivamente considerati da alcuni come i progenitori di tutti gli esseri viventi, mentre per altri si tratterebbe più semplicemente di organismi in grado di occupare nicchie ecologiche estreme".

Proprio l'Istituto di Rossi e i gruppi di ricerca dell'Università Federico II di Napoli e la Seconda Università di Napoli, che indagano anche sulle possibili applicazioni degli estremofili nelle biotecnologie, hanno riunito nel capoluogo campano, dal 22 al 25 settembre, oltre 450 esperti provenienti da ogni parte del mondo per fornire nuovi contributi su questo appassionante argomento.

"Lo studio approfondito di questi organismi e delle loro macromolecole - conclude Mosè Rossi - ci può aiutare a ricostruire la storia della vita sulla Terra, comprendere i meccanismi mediante i quali si è formata e sviluppata ed eventualmente capire come possa apparire in altri pianeti o sistemi solari diversi dal nostro".


Il Convegno si inaugura il 22 settembre alle ore 14,00 a Castel dell'Ovo e proseguirà il 23 settembre - con inizio alle ore 9,00 - presso il Complesso Universitario Monte Sant'Angelo dell'Università "Federico II"

Napoli, 19 settembre 2002


Per ulteriori informazioni: Prof. Mosè Rossi 335-5200257 081-6132270/273

e-mail: rossi@dafne.idpe.na.cnr.it



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