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SCUOLA: ATTENTI AL "COMPLESSO DI CHARLIE BROWN" PER ANDARE BENE SERVE MOLTA FIDUCIA IN SE STESSI

24/09/2001

All'apertura delle scuole il Consiglio Nazionale delle Ricerche presenta i risultati di un'indagine sul rendimento scolastico. Charlie Brown, il simpatico personaggio di Charles M. Schultz amato da intere generazioni, è l'esempio da non seguire per andare bene a scuola: troppo insicuro e senza alcuna fiducia nelle proprie capacità. Esattamente il contrario di quanto serve a scuola, dove secondo questa ricerca l'autostima è il primo fattore di successo, seguito da perseveranza, capacità di adattamento e socievolezza. Ma senza il sostegno della famiglia anche questi ingredienti rischiano di non bastare.

Suscita la simpatia di tutti per la sua insicurezza e una certa "vocazione" innata all'insuccesso. Charlie Brown, il mitico personaggio partorito dalla fantasia di Charles M. Schultz, ha divertito anche per questo intere generazioni ma non rappresenta certo un esempio da seguire per andare bene a scuola, come dimostra un'indagine dell'Istituto di Psicologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma, che spiega il "segreto" per ottenere buoni risultati. Secondo la ricerca del CNR, condotta su 1800 ragazze e ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori, di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, la prima qualità per riuscire bene a scuola è infatti l'autostima: "un ragazzo che crede in se stesso - precisa Patrizia Vermigli, coordinatrice dello studio - a scuola si rivela ottimista, fiducioso nelle proprie possibilità, con una notevole serenità nell'affrontare anche le esperienze negative. Sono giovani capaci di sfruttare appieno quella tendenza innata in tutti noi all'autoaccrescimento, che ci aiuta a vivere in modo più sereno e armonico". Secondo la ricerca, alle capacità cognitive - che ovviamente non possono mancare - si aggiungono altri fattori determinanti per una buona carriera scolastica: la "tigna", vale a dire la capacità di perseverare nel raggiungimento dei propri obiettivi, l'adattabilità, la socievolezza e la riflessività, caratteristiche che sembrano influenzare il giudizio degli insegnanti e possono esercitare un effetto Pigmalione sulle reali capacità di apprendimento. In base ai risultati dell'indagine c'è però ancora molto lavoro da fare sui ragazzi: solo una percentuale limitata del campione (11%) possiede infatti una forte autostima rispetto alle proprie capacità scolastiche. Ma anche rispetto ad altri fattori quali le relazioni familiari, l'emotività e l'adattabilità sociale, le percentuali di risposte positive oscillano solo tra il 10,4% ed il 12,9%. Per quanto riguarda poi il rapporto col proprio corpo addirittura il 18,4% del campione ha espresso chiaramente un disagio. Non bisogna comunque essere per forza studenti eccezionali per andare bene a scuola. Secondo la ricerca del CNR è necessario valorizzare i lati migliori della propria personalità e, al di là del contesto scolastico, favorire relazioni positive tra genitori e figli. I genitori ideali risultano essere quelli che aiutano i ragazzi ad accrescere la propria autostima: in particolare i padri che pur offrendo sostegno incoraggiano i figli verso l'autonomia e l'indipendenza e le madri che manifestano fiducia nelle loro possibilità senza soffocarli di attenzioni.

Roma, 24 settembre 2001

Per ulteriori informazioni: Patrizia Vermigli: 06 86090374 cell. 3475635566



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