16/10/2001
In Italia appena il 16% dei bambini delle elementari va a scuola da solo. La maggioranza dei genitori preferisce invece accompagnare i propri figli, per paura del traffico e degli sconosciuti. Ma una ricerca dell'Istituto di Psicologia del CNR di Roma, condotta su un campione compreso tra gli 8 e gli 11 anni, porta alla luce un'altra motivazione: l'ansia eccessiva di protezione. Una scelta che potrebbe tuttavia rivelarsi controproducente, compromettendo notevolmente la loro attitudine a cavarsela da soli.
In Italia appena il 16% dei bambini delle elementari va a scuola da solo. L'84% dei genitori italiani preferisce invece accompagnare ogni mattina i figli sino al portone, dove incontrano quella sparuta minoranza di compagni che in classe ci arriva per conto proprio.
Una scelta indotta principalmente dalla paura di esporli a incontri pericolosi o ai rischi del traffico. Motivazioni più che ragionevoli, che ne nascondono però anche un'altra inconfessata: l'ansia eccessiva di protezione che, in base ad una ricerca dell'Istituto di Psicologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma condotta sui bambini tra gli 8 e gli 11 anni, può rivelarsi controproducente.
Secondo lo studio del CNR, infatti, la libertà di movimento stimola nei bambini una grande curiosità, una notevole capacità di adattamento e una forte predisposizione a risolvere con più facilità i problemi quotidiani: "I bambini accompagnati - spiegano Antonella Rissotto e Francesco Tonucci, autori della ricerca pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Environmental Psychology - hanno meno degli altri la possibilità di seguire i propri interessi; di fermarsi ad esempio a guardare le vetrine dei negozi o di memorizzare i luoghi dove trovare la merenda o gli oggetti di cartoleria. E non si tratta di aspetti banali, visto che la conoscenza di un ambiente, ad esempio il quartiere in cui si abita, sviluppa nei bambini un importante senso di sicurezza".
Ma la confidenza con l'ambiente circostante determina anche un'altra conseguenza fondamentale: stimolando la soluzione dei problemi favorisce il raggiungimento degli obiettivi pratici nelle loro azioni quotidiane. Tutti i bambini delle elementari a scuola da soli, allora? "Possibilmente sì - precisano i ricercatori del CNR - perché anche se le preoccupazioni dei genitori sono, specie nelle grandi città, del tutto ragionevoli, i grandi devono anche sforzarsi di capire quanto incida nelle proprie scelte la componente egoistica, che esalta cioè la loro ansia di protezione, e quanto invece quella di ragionevolezza".
Una parte importante di responsabilità ricade comunque anche sulle pubbliche amministrazioni, che dovrebbero promuovere iniziative per migliorare il rapporto tra i più piccoli e la città: "Proprio per questo - conclude Francesco Tonucci - il CNR ha promosso il progetto La città dei bambini, che vuole stimolare iniziative a favore dell'autonomia di spostamento e aumentare il livello di partecipazione dei minori alla vita della città. Un obiettivo in parte già raggiunto, visto che in pochi anni vi hanno aderito 40 comuni italiani e alcune metropoli spagnole e argentine".
Roma, 16 ottobre 2001
Per ulteriori informazioni: Antonella Rissotto e Francesco Tonucci tel. 06-3221198
News a cura dell'Ufficio Stampa
Responsabile Unità Ufficio stampa:
Marco Ferrazzoli
marco.ferrazzoli@cnr.it
ufficiostampa@cnr.it
06 4993 3383