Press release

TERZA ETA': LA VERA INSIDIA E' LA NOIA

15/03/2001

COMUNICATO N. 19B/2001

TERZA ETA': LA VERA INSIDIA E' LA NOIA

Per gli anziani il tempo libero rappresenta un'occasione sprecata

Se quando si è giovani e si lavora il tempo libero è una conquista, nella terza età può diventare un problema, perché è spesso associato a noia e routine. Gli anziani - secondo quanto emerge dallo studio condotto dall'Istituto di Ricerche sulla Popolazione (IRP) del Consiglio Nazionale delle Ricerche che apparirà come supplemento del prossimo numero della rivista Demotrends - non riescono a sfruttare appieno le straordinarie potenzialità offerte dalla seconda età adulta, visto che solo una minoranza (il 35%) del campione intervistato (4300 persone tra 60 e 74 anni) si dedica ad attività di vario tipo. Tra questi, sono decisamente le donne le più attive e impegnate, mentre gli uomini denotano una certa apatia. Le attività più seguite sono lo sport (19%), il volontariato (11%) e i corsi di vario genere (6%).

Per quanto riguarda la pratica sportiva gli anziani hanno risentito inevitabilmente della crescita d'interesse di tutta la nostra società verso lo sport, inteso non più solo come bocce o pesca: i nuovi anziani si dedicano infatti al jogging, al trekking o alla bicicletta, mentre le signore privilegiano il nuoto, la ginnastica e il ballo, in genere con regolarità settimanale.

Per alcuni tuttavia la disponibilità di tempo libero coincide con l'impegno a favore degli altri. Nel caso delle donne si tratta spesso di un prolungamento di quei compiti assistenziali che, in particolare nei decenni passati, spettavano loro nell'ambito della famiglia e che ora indirizzano verso chi è povero, solo, malato o straniero. Per gli uomini, invece, le alternative sono maggiori: si va dalle attività sindacali, al controllo dei giardini, dal servizio di protezione civile alla vigilanza davanti alle scuole.

Un segno nuovo rispetto al passato è rappresentato dall'interesse per la cultura nelle sue varie forme: si rileva infatti una diffusa adesione all'Università della terza età, che sembra ormai aver raggiunto lo scopo per cui era nata, e un interesse per corsi di vario genere: lingua e computer per gli uomini, ballo, ceramica, danza e cucito per le donne.

In generale però dalle interviste emerge un profondo rammarico per non riuscire a fare, nell'età della pensione, tutto ciò che si vorrebbe e potrebbe fare. Gli anziani, cioè, non riescono a sfruttare appieno il tempo libero a loro disposizione e trascorrono spesso giornate fatte di una noiosa routine. Una situazione che li porta così a rimpiangere la gioventù non solo per l'integrità fisica perduta ma anche e soprattutto per la joie de vivre che sembra avere definitivamente abbandonato una gran parte del campione intervistato.

La versione integrale della ricerca è disponibile in PDF sul sito: www.irp.rm.cnr.it

Roma, 15 marzo 2001


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