10/03/2002
La preziosa coppa rituale in oro massiccio della Magna Grecia del IV secolo avanti Cristo, scoperta vicino a Palermo e trafugata dai mercanti d'arte, è autentica. A confermarlo è una perizia dei tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, che sottolinea lo straordinario valore di questa opera d'arte ritrovata negli Stati Uniti
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Ora non ci sono più dubbi: la Phyale d'oro di Akyris, la preziosa coppa in oro massiccio della Magna Grecia del IV secolo avanti Cristo, ritrovata vicino a Palermo e trafugata dai mercanti d'arte, è autentica. A confermarlo è una perizia degli esperti del Centro per la Termodinamica Chimica alle Alte Temperature del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, che hanno esaminato assieme all'Antea (Laboratorio di archeometria e archeologia sperimentale sulle antiche tecniche artigiane) di Siena lo straordinario reperto artistico, di cui esistono al mondo solo 5 esemplari.
Scoperta negli anni Ottanta a Caltavuturo, un paesino vicino Palermo, questa coppa di 25 centimetri di diametro, ornata di ghiande e api, è stata venduta negli Stati Uniti e ritrovata grazie al lavoro del Nucleo Patrimonio Artistico dei Carabinieri.
Rientrata finalmente in Italia, la Pyiale è stata al centro di una polemica sull'autenticità, ora definitivamente risolta dagli esperti del CNR, secondo i quali una falsificazione potrebbe "simulare un qualche processo di modificazione superficiale, ma è altamente improbabile intervenire sui processi di cristallizzazione, di cambiamenti strutturali legati a variazioni chimico fisiche soprattutto localizzate in aree specifiche di alcuni micron di dimensione".
Roma, 10 marzo 2002
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