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La Missione Archeologica Italiana del Cnr ad Aghia Irini di Cipro nel ricordo di Carlo Gallavotti

18/05/2018

Lo scavo di Aghia Iirini nel 1971
Lo scavo di Aghia Iirini nel 1971

Dal 5 al 6 maggio  a Nicosia si è tenuto lo Scientific symposium on the cultural heritage of Cyprus, durante il quale Maria Rosaria Belgiorno ricercatrice dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr e direttrice della Missione archeologica Cnr a Cipro,  ha ricordato la figura di Carlo Gallavotti, archeologo, fondatore della Missione dell'Isma – Cnr,  di  riviste di settore, nonchè promotore di due congressi internazionali di micenologia presso l’ente

Il 1969 fu un anno cruciale per l'Istituto per gli studi Micenei ed Egeo-anatolici del Cnr che, grazie alle scelte del professor Carlo Gallavotti, vantava un team di ricerca la cui professionalità spaziava dalla filologia alla storia, dall'archeologia alla topografia e oltre. Era l'anno del primo Congresso Internazionale sul vulcano di Thera svoltosi ad Atene nel settembre del ‘69, durante il quale emerse il ruolo di Cipro nell'evoluzione della civiltà micenea. L'anno in cui Gallavotti insieme a Vassos Karageorghis direttore della Antichità di Cipro organizzò una ricognizione sull’isola per trovare un sito del Bronzo Recente dove fosse possibile aprire una missione archeologica.

Tra i vari scopi, c'era quello di trovare Melabron il porto, citato nello Stadiasmus, posizionato a 50 stadi da Capo Kormakiti. Le coordinate coincidevano con un ancoraggio sotto la collina di Palaeokastro di Aghia Irini, che ospitava i resti di una cittadella greco-romano. Lo studio pubblicato più tardi da Lorenzo Quilici confermò che Melabron era proprio quell’ancoraggio.

Carlo Gallavotti era all'epoca uno di più importanti papirologi del mondo, membro dell'Accademia dei Lincei dal 1957. Nato nel 1909, dal 1939 al 1946 aveva diretto l'Officina di Papirii Ercolanesi a Napoli prima di iniziare la sua carriera Universitaria a Catania, Bari e Roma.

L’insaziabile sete di conoscenza gli aveva fatto abbracciare la filologia greca nel 1952 quando Michael Ventris riuscì a decifrare la lineare B, stabilendo che la scrittura sillabica micenea altro non era che il greco antico. L'entusiasmo della scoperta lo spinse a dedicarsi totalmente al nuovo orizzonte di ricerca. Organizzò nel 1967, il primo Congresso internazionale di Studi Micenei, creò la prima cattedra di filologia micenea all'Università La Sapienza di Roma e un Istituto del Cnr, dedicato alla ricostruzione storica della civiltà micenea. Furono proprio questi studi a portarlo a Cipro, quando per primo riconobbe nel toponimo Ky-pi-ri-jo il nome dell’isola di Cipro che alcuni testi collegavano alla Grecia nel commercio di spezie, olio e profumi.

La proficua collaborazione con il Dipartimento delle Antichità di Cipro fu cruciale per il successo del primo anno di missione nel 1970. Il Dipartimento fornì ampie documentazioni sul materiale recuperato dagli scavi clandestini e inviò il loro miglior tecnico, Simeon Klonaris, come supporto nelle operazioni di scavo. Sul promontorio di Paleokastro e il territorio circonvicino furono aperti diversi settori di indagine. Paolo Emilio Pecorella scavò alcune tombe del Bronzo Recente, Luigi Rocchetti il bastione delle fortificazioni e Lorenzo Quilici la cittadella. Le indagini proseguirono nel 1971 nell’area della necropoli di Kharangas (Luigi Rocchetti) e una tomba del Bronzo Recente fu scoperta da Quilici a ridosso delle mura. Gli anni successivi furono dedicati alla definizione cronologica del sito. Dopo gli eventi bellici che sconvolsero l’isola, interrompendo le indagini archeologiche, nel 1998 Maria Rosaria Belgiorno, Cnr Itabc riuscì ad aprire una nuova missione archeologica a Cipro e nel 2007 i Musei Capitolini di Roma, ospitarono per sei mesi la mostra relativa alla scoperta a Pyrgos (Limassol) di una profumeria del 2000 a.C.

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