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Uso del suolo e mantenimento della fertilità nel vigneto

01/09/2025

Uva da tavola Magazine pag 26
Uva da tavola Magazine pag 26

Un articolo firmato da Antonello Bonfante del Cnr-Isafom, in via di pubblicazione sul prossimo numero della rivista "Uva da tavola magazine", affronta il tema dell'importanza della salute e della fertilità del suolo nella viticoltura moderna, analizzando le pratiche agronomiche sostenibili per migliorare e preservare le risorse del terreno. La pubblicazione è prevista per il numero di settembre-ottobre 2025.

Il lavoro affronta il tema di come i cambiamenti climatici e le nuove esigenze di mercato stiano trasformando il settore della viticoltura, rendendo la salute del suolo un elemento centrale per la produzione di uva di alta qualità in modo sostenibile. Un approccio moderno va oltre la semplice fertilizzazione e considera il suolo come un vero e proprio organismo vivente, un ecosistema le cui proprietà fisiche, chimiche e biologiche interagiscono per influenzare direttamente la nutrizione e la resistenza della pianta.

Dalla fertilità alla salute del suolo:
La fertilità del suolo, definita come la sua capacità di fornire alle piante nutrienti, acqua e aria, è solo una parte del quadro. Il concetto più completo di salute del suolo (SH) abbraccia una visione olistica del terreno come un ecosistema resiliente, in grado di contribuire a una serie di servizi ambientali. Questi servizi includono la produzione di alimenti, la regolazione del ciclo idrologico e la mitigazione dei cambiamenti climatici.

La salute del suolo dipende da un equilibrio dinamico tra le sue componenti:
- fattori chimici: il pH, la capacità di scambio cationico e la presenza di sostanza organica determinano la disponibilità di nutrienti per la pianta.
- fattori fisici: la tessitura e la struttura del suolo ne regolano la porosità, cruciale per il movimento di acqua e aria.
- fattori biologici: i microrganismi e la macrofauna sono fondamentali per la decomposizione della materia organica e il ciclo dei nutrienti.

Sostenibilità e vantaggio competitivo:
Le pratiche agricole che degradano il suolo, come le lavorazioni convenzionali e il passaggio frequente di macchinari pesanti, possono danneggiarne la salute a lungo termine, favorendo la compattazione e l'erosione. Per contrastare questo fenomeno, è essenziale adottare pratiche conservative e migliorative, come l'inerbimento permanente o il sovescio, che proteggono il suolo e ne arricchiscono la sostanza organica. Anche l'uso della minima lavorazione preserva la struttura del suolo e ne aumenta la capacità di trattenere l'acqua, favorendo la biodiversità microbica.

L'adozione di un approccio che valorizzi la salute del suolo non è solo una scelta ecologica, ma una strategia competitiva. Un suolo sano supporta rese più costanti e produzioni di qualità superiore, contribuendo a ridurre la dipendenza da input esterni costosi, come fertilizzanti e prodotti fitosanitari. Questo risponde alla crescente domanda dei consumatori per prodotti più salubri e sostenibili, e consente ai produttori di posizionarsi in mercati di alto valore, rafforzando l'identità e il "terroir" del prodotto.

Per informazioni:
Antonello Bonfante
CNR - Istituto per i sistemi agricoli e forestali del mediterraneo
antonello.bonfante@cnr.it
06/499327500

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