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Daresta B. E., de Gennaro G., Trotta M., Veronico P. (2012)
Interazione del particolato atmosferico con batteri, nematodi e piante
in XIII CONGRESSO NAZIONALE DI CHIMICA DELL'AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI Dall'emergenza alla sostenibilit\u00E0:il contributo della Chimica, Taranto, 10-14 settembre 2012
"^^rdf:HTML ; pubblicazioni:autori "Daresta B. E., de Gennaro G., Trotta M., Veronico P."^^xsd:string ; pubblicazioni:paginaInizio "66"^^xsd:string ; skos:note "Abstract"^^xsd:string ; pubblicazioni:affiliazioni "Daresta B.E., de Gennaro G.- Universit\u00E0 degli Studi di Bari, Dipartimento di Chimica, Via E. Orabona 4, 70126 Bari"^^xsd:string ; pubblicazioni:titolo "Interazione del particolato atmosferico con batteri, nematodi e piante"^^xsd:string ; prodottidellaricerca:abstract "Il particolato atmosferico (PM) \u00E8 costituito da una miscela di particelle solide e liquide aventi\norigine primaria e secondaria. La composizione chimica del PM varia notevolmente e dipende da\nfattori quali le fonti di combustione, il clima, la stagione e il tipo di inquinamento. Il PM \u00E8 costituito\nda particelle di materiale carbonioso, da composti organici volatili o semi-volatili adsorbiti sulle\nparticelle carboniose, da ioni, metalli di transizione, materiali di origine biologica e minerali. Se\nclassificato in base alla sua granulometria, il PM \u00E8 distinto in \\\"coarse\\\" e \\\"fine\\\" e le due frazioni\ncomprendono le particelle aventi rispettivamente diametro aerodinamico superiore e inferiore ai 2.5\n\u00B5m (PM2.5). Il particolato fine ed ultrafine \u00E8 quello maggiormente associato agli effetti negativi\nsulla salute umana perch\u00E9 pu\u00F2 raggiungere le vie respiratorie pi\u00F9 profonde fino ad arrivare agli\nalveoli polmonari, tuttavia non si pu\u00F2 escludere la pericolosit\u00E0 delle particelle, caratterizzate da\ndiametro aerodinamico inferiore ai 10 \u00B5m (PM10). In generale gli effetti del PM sui diversi\norganismi variano a seconda della concentrazione in atmosfera, delle loro caratteristiche fisicochimiche\ne dal tempo di esposizione degli organismi a tale inquinante.\nIn questo lavoro \u00E8 stata studiata l'interazione del PM10 con tre differenti organismi. Estratti organici\ndi PM10 (EOM) e soluzioni standard di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) sono stati testati\nsugli organismi modello Rhodobacter (R.) sphaeroides 2.4.1 e Caenorhabditis elegans. Campioni\ndi PM10 raccolti su filtri in fibra di quarzo sono stati utilizzati come supporto per la crescita di\npiantine di pomodoro (Solanum lycopersicon). I risultati ottenuti indicano che gli effetti degli\nestratti organici di particolato atmosferico sono fortemente dipendenti dal tipo di organismo che ad\nessi viene esposto. Mentre il C. elegans subisce un effetto negativo, con una mortalit\u00E0 fino al 50% a\npartire dal secondo stadio larvale (Liuzzi et al, 2012), l'esposizione di R. sphaeroides agli EOM non\nmostra effetti dannosi, eccettuata una contenuta diminuzione della velocit\u00E0 di crescita. Le piante\nesposte al particolato mostrano un evidente cambiamento nella morfologia dell'apparato radicale e\nstress ossidativo rappresentato da un aumento del contenuto di radicali dell'ossigeno (ROS)." ; prodottidellaricerca:prodottoDi modulo:ID8464 , istituto:CDS064 ; pubblicazioni:autoreCNR unitaDiPersonaleInterno:MATRICOLA20485 , unitaDiPersonaleInterno:MATRICOLA8391 .